Maria Grazia De Stefani
Nasce a San Giovanni in Persiceto il 11 Aprile del 1926. Assieme alla sua famiglia si sposta sugli Appennini nel corso dell’ultimo anno del conflitto mondiale, raggiungendo Bologna subito dopo la Liberazione. Frequenta il Liceo Classico fino al terzo anno ma interrompe gli studi a causa della guerra. Attraverso lezioni private apprende il Tedesco e l’Inglese, che le permettono di ricoprire il ruolo di segretaria generale e curatrice dell’attività culturale della Johns Hopkins University a Bologna. Organizza, inoltre, corsi di Inglese per studenti e privati, interessati ad imparare la nuova lingua internazionale (che fino ad allora era stata il Francese).
Maria Grazia si sposa nel 1949 con Massimo De Stefani, un giovane chimico che aveva avviato una piccola produzione di vernici per uso stradale a Ozzano dell’Emilia e che negli anni ’50 inizia a disegnare e dipingere.
L’attività poetico-artistica di Maria Grazia, invece, inizia nel 1977 partendo da una scrittura che con ritmo incalzante racconta la storia della sua vita per giungere, poi, ad una presentazione figurale-poetica del frammento del suo dire, negli anni 1987-1990, che chiarifica la sua posizione culturale e poetica. Questa deviazione, questa svolta, è un sottolineare la necessità di esprimersi con mezzi che superino la parola e che allo stesso tempo la comprendano.
Dal 1977 al 1981 stampa con il Gruppo Scrittura Bologna: "Little boxes" (1977), "Elusive America" (1979'), "Frammenti" (1980), "Per strade e a proposito di lune e di tramonti" (1981).
Nel 1980 partecipa alla realizzazione della performance "Di Grazie" in superotto sonoro in VHS-21, produzione Gruppo Scrittura Bologna, ideazione e regia di Angela Marchionni, testo di M.G. De Stefani, performers Francesca Limoli e M.G. De Stefani.
Nel 1983 è invitata con i testi "Per strade e a proposito di lune e di tramonti" e "La parabola amorosa" a 'Due voci per un a solo', performance realizzata da Piero Benetti che propone letture dei poeti: Edmorid Jabes, Ginestra Calzolari e Maria Grazia De Stefani, accompagnamento al pianoforte del Maestro Marcello Zuffa, Galleria Franz Paludetto, Torino.
Nel 1984 il Gruppo Originale Radiofonico presenta "La parabola amorosa” di Maria Grazia De Stefani e "Le streghette" di Ginestra Calzolari, musica del Maestro Marcello Zuffa e Jonata, Segreto Pubblico, Bologna.
Nel 1985 é invitata a partecipare alla Rassegna "Tentare il Linguaggio"(Sulla linea dell'orizzonte) assieme e Ginestra Calzolari, Elia Magò e Vanna Mignoli, Casa del Mantegna, Mantova.
Nel 1985 in occasione delle letture critiche proposte da Ida Cassetta e Marcello Zuffa dei testi poetici di Ginestra Calzolari e Maria Grazia De Stefani, presenta il testo "Per strade e a proposito di lune e di tramonti" (Ginestra Calzolari: "Il canto dell' anello”), Associazione Culturale Italo-Francese, Bologna.
Nel 1986 è invitata alla Rassegna "Toccare lo spirito" (6 serate di letture a cura di "Dispacci" + 13 serate di letture "Pochi per pochi") con una performance "Se il seme era di rosa", lettura dell'autrice, danza: Angela Marchionni e Clotilde Tiradritti, Teatro del Guerriero, Bologna.
Dal 1987 al 1991 realizza le opere:
NARCISO
IN MEDIO STAT
AND I AM THE ARROW
S R A D A D A
MAGIC BLACK
AND FIRE
FORTUNATAMENTE LA PRIMAVERA FIORISCE ANCHE A PARIGI
CHE DI LUCE RI-DE
WOHIN
MI HA PARLATO DI UN SOGNO (I HAD A DREAM)
Nel 1988 le opere AND I AM THE ARROW e S R A D A D A vengono esposte nella casa di Ginestra Bendini Calzolari, presenti critici d'arte, letterati e galleristi.
Nel 1990 l'opera AND FIRE è proposta nello spazio De Diseño, Via Caldarese 1/2°, Bologna.
Nel 1991 le opere WOHIN e CHE DI LUCE RIDE (moduli in legno dipinto, specchio, bava e lettere di un alfabeto poetico contingente) vengono esposte all' Associazione Culturale Italo-Francese, Bologna.
Nel 1991 l'opera viene esposta WOHIN nell'installazione per "Les fils - les escaliers" in rapporto con il testo teatrale di Ginestra Calzolari, Assocciazione Culturale Italo-Francese.
Nel 1991 l'opera MAGIC BLACK è proposta nello spazio De Diseño, via Caldarese 1/2°, Bologna.
Nella sua vita ha sempre amato lavorare ai ferri e realizzare per i suoi familiari e i suoi amici capi in maglieria: gilet, maglioni, sciarpe ma ogni manufatto aveva una fabbricazione molto particolare, legata alla scelta del filato e alla lavorazione. Ogni capo era caratterizzato da "un errore" voluto e cercato: una bandierina, una finestrina colorata, un triangolino, dei punti calati, dei punti lasciati, una scacchiera tono su tono, un cerchio di un altro colore. La poesia visiva di Maria Grazia entrava nei suoi capolavori a maglia come nei suoi lavori di carta.
Nasce a San Giovanni in Persiceto il 11 Aprile del 1926. Assieme alla sua famiglia si sposta sugli Appennini nel corso dell’ultimo anno del conflitto mondiale, raggiungendo Bologna subito dopo la Liberazione. Frequenta il Liceo Classico fino al terzo anno ma interrompe gli studi a causa della guerra. Attraverso lezioni private apprende il Tedesco e l’Inglese, che le permettono di ricoprire il ruolo di segretaria generale e curatrice dell’attività culturale della Johns Hopkins University a Bologna. Organizza, inoltre, corsi di Inglese per studenti e privati, interessati ad imparare la nuova lingua internazionale (che fino ad allora era stata il Francese).
Maria Grazia si sposa nel 1949 con Massimo De Stefani, un giovane chimico che aveva avviato una piccola produzione di vernici per uso stradale a Ozzano dell’Emilia e che negli anni ’50 inizia a disegnare e dipingere.
L’attività poetico-artistica di Maria Grazia, invece, inizia nel 1977 partendo da una scrittura che con ritmo incalzante racconta la storia della sua vita per giungere, poi, ad una presentazione figurale-poetica del frammento del suo dire, negli anni 1987-1990, che chiarifica la sua posizione culturale e poetica. Questa deviazione, questa svolta, è un sottolineare la necessità di esprimersi con mezzi che superino la parola e che allo stesso tempo la comprendano.
Dal 1977 al 1981 stampa con il Gruppo Scrittura Bologna: "Little boxes" (1977), "Elusive America" (1979'), "Frammenti" (1980), "Per strade e a proposito di lune e di tramonti" (1981).
Nel 1980 partecipa alla realizzazione della performance "Di Grazie" in superotto sonoro in VHS-21, produzione Gruppo Scrittura Bologna, ideazione e regia di Angela Marchionni, testo di M.G. De Stefani, performers Francesca Limoli e M.G. De Stefani.
Nel 1983 è invitata con i testi "Per strade e a proposito di lune e di tramonti" e "La parabola amorosa" a 'Due voci per un a solo', performance realizzata da Piero Benetti che propone letture dei poeti: Edmorid Jabes, Ginestra Calzolari e Maria Grazia De Stefani, accompagnamento al pianoforte del Maestro Marcello Zuffa, Galleria Franz Paludetto, Torino.
Nel 1984 il Gruppo Originale Radiofonico presenta "La parabola amorosa” di Maria Grazia De Stefani e "Le streghette" di Ginestra Calzolari, musica del Maestro Marcello Zuffa e Jonata, Segreto Pubblico, Bologna.
Nel 1985 é invitata a partecipare alla Rassegna "Tentare il Linguaggio"(Sulla linea dell'orizzonte) assieme e Ginestra Calzolari, Elia Magò e Vanna Mignoli, Casa del Mantegna, Mantova.
Nel 1985 in occasione delle letture critiche proposte da Ida Cassetta e Marcello Zuffa dei testi poetici di Ginestra Calzolari e Maria Grazia De Stefani, presenta il testo "Per strade e a proposito di lune e di tramonti" (Ginestra Calzolari: "Il canto dell' anello”), Associazione Culturale Italo-Francese, Bologna.
Nel 1986 è invitata alla Rassegna "Toccare lo spirito" (6 serate di letture a cura di "Dispacci" + 13 serate di letture "Pochi per pochi") con una performance "Se il seme era di rosa", lettura dell'autrice, danza: Angela Marchionni e Clotilde Tiradritti, Teatro del Guerriero, Bologna.
Dal 1987 al 1991 realizza le opere:
NARCISO
IN MEDIO STAT
AND I AM THE ARROW
S R A D A D A
MAGIC BLACK
AND FIRE
FORTUNATAMENTE LA PRIMAVERA FIORISCE ANCHE A PARIGI
CHE DI LUCE RI-DE
WOHIN
MI HA PARLATO DI UN SOGNO (I HAD A DREAM)
Nel 1988 le opere AND I AM THE ARROW e S R A D A D A vengono esposte nella casa di Ginestra Bendini Calzolari, presenti critici d'arte, letterati e galleristi.
Nel 1990 l'opera AND FIRE è proposta nello spazio De Diseño, Via Caldarese 1/2°, Bologna.
Nel 1991 le opere WOHIN e CHE DI LUCE RIDE (moduli in legno dipinto, specchio, bava e lettere di un alfabeto poetico contingente) vengono esposte all' Associazione Culturale Italo-Francese, Bologna.
Nel 1991 l'opera viene esposta WOHIN nell'installazione per "Les fils - les escaliers" in rapporto con il testo teatrale di Ginestra Calzolari, Assocciazione Culturale Italo-Francese.
Nel 1991 l'opera MAGIC BLACK è proposta nello spazio De Diseño, via Caldarese 1/2°, Bologna.
Nella sua vita ha sempre amato lavorare ai ferri e realizzare per i suoi familiari e i suoi amici capi in maglieria: gilet, maglioni, sciarpe ma ogni manufatto aveva una fabbricazione molto particolare, legata alla scelta del filato e alla lavorazione. Ogni capo era caratterizzato da "un errore" voluto e cercato: una bandierina, una finestrina colorata, un triangolino, dei punti calati, dei punti lasciati, una scacchiera tono su tono, un cerchio di un altro colore. La poesia visiva di Maria Grazia entrava nei suoi capolavori a maglia come nei suoi lavori di carta.